Per poter essere un buon ascoltatore è fondamentale necessario saper riconosce le emozioni nell’altro e dentro noi stessi. Le emozioni accadono, non le decidiamo: hanno il diritto di esistere al nostro interno, di essere ascoltate e noi abbiamo il diritto di provarle: è fondamentale accettarle ed entrare in contatto con esse. Spesso siamo vittime della cultura della negazione del sentire,la quale che confonde l'educazione con la repressione di alcune emozioni.
E’ necessario riprendersi il diritto di sentirle tutte, superando i meccanismi di divieto e di proibizione interna: tutte le emozioni sono importanti, nessuna esclusa, ed ognuna ha una sua funzione, anche persino la rabbia. Molto spesso conosciamo la rabbia nella sua espressione aggressiva, la consideriamo sconveniente, moralmente da rifiutare e non le diamo accoglienza: facciamo finta di non sentirla, la neghiamo e abbiamo l'illusione che “passerà”. Reprimerla ci porta ad una condizione di impotenza nella quale non c’è energia, si fa grande fatica a essere assertivi, a riuscire a mettere confini, a dire di no.
All’opposto, può accadere di indirizzarla in modo esplosivo verso gli altri o verso noi stessi trasformandola in autolesionismo. Senza rabbia si è privi di protezione, si è alla mercé delle reazioni altrui, senza possibilità di prevenirle le reazioni. Nessuno ci insegna a gestire la rabbia, ma mentre una rabbia ben gestita diventa funzionale ad una buona relazione, un nucleo di energia vitale e se siamo in contatto con essa siamo capaci di esternarla in modo costruttivo, di affermare le nostre convinzioni, difenderci da un'ingiustizia, protestare contro un sopruso sviluppando così fiducia in noi stessi. Per far questo è necessario portare l'attenzione al nostro interno, percepire il momento in cui si stanno attivando le nostre difese e renderci conto di come questo ci fa stare. Accettare ed accogliere, piuttosto che combattere e reprimere, senza critica, giudizio, pressioni e aspettative. Possiamo scegliere del le persone con le quali condividere le nostre emozioni perché l’ascolto empatico della rabbia sia un luogo sicuro, privo di giudizio, che facilita lo sfogo e il conseguente riacquisto della calma. Inoltre non dimentichiamo che la rabbia può essere nascondere anche una richiesta di amore e il messaggio che trasmette è “Non sento di avere valore per le persone per cui vorrei averne. Mi sento sbagliato, escluso o di troppo”. Messaggio che non va ignorato o represso ma accolto.
